Sulla scia della notevole evoluzione nei sistemi informatici a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, si sono diffuse varie tecnologie e soluzioni per la gestione elettronica dei documenti. Il loro scopo è garantire maggiore efficienza rispetto alla tradizionale carta, consentendo per esempio di sfruttare la trasmissione telematica e via Internet oltre che di reperire e controllare in pochi secondi da un normale PC l’equivalente di migliaia di pagine stampate.
Poche tecnologie però sono riuscite a mettere a punto un documento digitale equivalente se non migliore del documento cartaceo. Tra queste spicca il formato Adobe PDF (Portable Document Format) affermatosi non solo grazie alla disponibilità di un visualizzatore gratuito (il diffusissimo Adobe Reader reperibile virtualmente per qualsiasi piattaforma informatica), ma soprattutto per un’ampia serie di caratteristiche e proprietà che ne fanno il formato ideale per la gestione elettronica dei documenti. Il PDF, nato oltre dieci anni fa come semplice formato documentale indipendente dalla piattaforma hardware e stampabile ad alta qualità, si è evoluto in un formato “intelligente” capace di rappresentare non solo testo e grafica ma anche dati, metadati e logica applicativa, con in più funzioni di sicurezza allo stato dell’arte che ne consentono il controllo e ne accrescono l’affidabilità. Inoltre, in Italia, il formato Adobe PDF è stato riconosciuto come standard di riferimento per la firma digitale in seguito alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra il CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione) e Adobe Systems Inc., avvenuta il 16 febbraio 2006, che individua nel formato i requisiti richiesti dall’articolo 12, comma 9 della Deliberazione CNIPA n. 4/2005, in particolare per quanto concerne la disponibilità pubblica e gratuita sia delle specifiche del formato sia di un prodotto di verifica quale Adobe Reader, il diffuso visualizzatore di file Adobe PDF.
Il quadro normativo della firma digitale in Italia è in realtà molto più ampio. In particolare, si
segnalano le seguenti fonti:
- Il Codice dell’Amministrazione Digitale, entrato in vigore il 1° gennaio 2006,disciplina l’utilizzo dell’informazione digitale nelle PA: creazione, gestione e conservazione, trasmissione e disponibilità. Per ulteriori informazioni, consultare: www.cnipa.gov.it/site/it-IT/Normativa/Leggi,_Decreti_e_Direttive/
- La Deliberazione n. 4/2005 stabilisce le regole per il riconoscimento e la verifica del documento informatico. Per ulteriori informazioni, consultare: www.cnipa.gov.it/site/it IT/Normativa/Leggi,_Decreti_e_Direttive/
- Il DPCM 13/01/2004 stabilisce le regole tecniche per la formazione, la trasmissione, la conservazione, la duplicazione, la riproduzione e la validazione anche temporale dei documenti informatici. Per ulteriori informazioni, consultare: www.privacy.it/dpcm20040113.html
Alla pagina www.cnipa.gov.it/site/it-IT/Attivit%C3%A0/Firma_digitale del sito CNIPA è possibile reperire informazioni generali sulla definizione di firma elettronica, firma elettronica qualificata e firma digitale secondo quanto stabilito dalla normativa italiana ed europea.
La DBInformatic@ ha sviluppato un nuovo applicativo PDFSigner che consente la firma digitale di documenti pdf. Questo applicativo non richiede alcun software aggiuntivo per firmare e soprattutto per leggere i documenti firmati con esso; è sufficiente aver installato il solo Acrobat Reader (versione 8.0 0 successive). Applicativi alternativi quali ad esempio il DIKE richiedono invece all’utente finale che deve leggere un documento firmato digitalmente l’ installazione obbligatoria del software utilizzato per la firma del documento o di un suo particolare visualizzatore.